L’artigianato del Madagascar

La maggior parte dei prodotti artigianali del Madagascar sono il risultato della capacità delle popolazioni locali di aver saputo sfruttare e lavorare i prodotti

del territorio. Primo fra tutti il legno: l’ebano nero, il palissandro e il bois de rose con il suo profumo di rosa, sono le essenze più utilizzate per la produzione di oggetti, elementi di arredo, decori e monili. Ciò che più colpisce dell'artiginato del Madagascar è la raffinatezza delle incisioni, tanto che nel 2003 l’UNESCO ha posto sotto la propria salvaguardia come patrimonio culturale immateriale dell’umanità proprio una tecnica di incisione malgascia, lo zafimaniry, dal nome della popolazione che l’ha ideata. Meritano grande attenzione anche le lavorazioni a mosaico (marqueterie): gli artigiani del Madagascar, utilizzando essenze diverse per ogni tonalità ricercata, sono capaci di creare vere e proprie opere d’arte.

Un ruolo che spetta soprattutto alle donne malgasce è la lavorazione delle fibre tessili. Le tovaglie di cotone bianco ricamate a mano sono un prodotto unico nel loro genere, ognuna è diversa dalle altre, i colori dei ricami sono un trionfo di esotismo, ma sono anche un tuffo nel passato, un recupero di una tradizione che apparteneva anche ai nostri luoghi ma che si va perdendo. Quello che può incuriosire il viaggiatore è anche l’utilizzo di fibre meno note come ad esempio la sisal, una pianta erbacea della famiglia dell’agave dalle cui foglie viene estratta una fibra resistente utilizzata per corde, stuoie, ma soprattutto per fare tappeti.

Sempre le donne sono le protagoniste di un altro prodotto artigianale malgascio: la carta antaimoro. Si tratta di una carta dalla consistenza simile al foglio di papiro che viene ottenuta lavorando la corteccia di una pianta acquatica, l’avoha. Fu l’etnia degli Antaimoro a iniziare questa lavorazione nel XVI secolo per poter scrivere i propri testi sacri. Si tratta di un vero rituale, la corteccia viene bollita e poi ridotta in poltiglia attraverso la battitura con un pestello di legno: questa pasta viene poi diluita in acqua, distesa su un panno di cotone e messa ad asciugare al sole. Il più delle volte viene decorata con fiori essiccati applicati direttamente sui fogli così da creare una lavorazione delicata ed originale. Sebbene il cuore delle lavorazioni batik sia Giava, anche il Madagascar vanta ottime stoffe colorate con questa affascinante tecnica artigianale, forse ancora più apprezzabile nelle tele che raffigurano coloratissime scene di vita quotidiana.