L'altra faccia di Nosy Be

Nosy Be, l'Isola dei Profumi, è uno dei centri principali della cultura e della storia della popolazione Sakalava,

quella che ha subito maggiormente gli influssi della cultura africana. Molto particolare è la loro religione che si basa sulla venerazione di antiche famigli reali. Sull’isola, l'Albero Sacro è un importante luogo di culto, vivacemente colorato dalle offerte di tessuti bianchi e rossi, piantato in un luogo che ha segnato la vita della regina Tsiomeko. Si può visitare ma, si deve indossare un panno che copra i fianchi.

 

Interessanti sono anche le Mahabos: una collezione di tombe reali con il lato nord-est sempre libero da qualsiasi costruzione per permettere agli spiriti di vagare senza impedimenti. Importante anche la zona dove sorgeva l’antica città di Ambanoro, luogo ora coperto di vegetazione, seconda capitale di Nosy Be, prima che capitale divenisse Hellville. Altri siti di interesse culturale dell’isola sono le rovine della città fortificata di Mahilaka, sito archeologico sulla costa nord-occidentale della baia di Ampasindava, occupata dall’11° al 14° secolo dC, che comprende resti dii edifici in pietra e moschee. Scoperto e studiato dall’archeologa Chantal Radimilahy, e sembra essere simile nella costruzione ad altri siti commerciali dell’epoca come Kilwa Kisiwani in Tanzania, che sono della stessa epoca, dimostrando quindi quanto intensi ed importanti siano stati gli scambi commerciali con il continente africano fin dall’antichità.