Il coccodrillo, signore del Madagascar

Il coccodrillo del Nilo, originario dell’Africa continentale, è uno dei predatori più temibili presenti in Madagascar.

Sebbene il suo ambiente sia l’acqua dolce, se ne trovano molti esemplari nel Canale del Mozambico. E’ il più grande rettile africano (può raggiungere 6 metri di lunghezza e i 700 chili di peso) ed ha la capacità di sopravvivere sommerso anche per periodi prolungati. Durante la stagione secca può percorrere fino a 15 km in un solo giorno in cerca di un corso d’acqua.

A dispetto delle grandi dimensioni, il coccodrillo dimostra un’agilità sorprendente e una notevole velocità. La coda è uno strumento potente, sia in acqua, dove svolge una funzione di spinta e di timone, sia a terra, usata come frusta per colpire la preda. I Malgasci raccontano molti episodi in cui un coccodrillo riesce ad abbattere un bue con un solo colpo di coda, per poi divorarlo con le forti fauci.
Se il coccodrillo riesce a catturare una preda di grandi dimensioni, che non può essere divorata in una volta sola, conserva i resti sott’acqua ancorandoli con rocce o tronchi.


In Madagascar sono molte le storie che documentano la proverbiale ferocia del coccodrillo. Una di esse riguarda la morte di un uomo, un cuoco che si apprestava a preparare il pranzo sulle rive di un affluente della Tsiribihina. Non vedendolo tornare a casa, la moglie andò a cercarlo ma trovò solo i suoi vestiti piegati sulla sponda del fiume, come se l’uomo si fosse spogliato per fare un bagno. Dopo molte ore di ricerche infruttuose, fu chiamato un cacciatore di coccodrilli, che trovò i resti dell’uomo immersi nel fiume. Successivamente il cacciatore catturò un grosso esemplare di coccodrillo femmina, le aprì lo stomaco ma non vi trovò traccia di resti umani. Trovò invece 49 sassi, segno che l’animale aveva circa 50 anni.
Si dice infatti anche che una volta all’anno il coccodrillo ingerisca un sasso per favorire la digestione.


I coccodrilli amano crogiolarsi al sole, non è raro infatti incontrarli sulle rive sabbiose dei fiumi con le fauci spalancate, in modo da regolare la propria temperatura corporea, per poi scivolare in acqua quando il calore è troppo elevato.
In alcune zone viene addirittura considerato un’animale sacro: sul lago sacro  Anivorano, nei pressi del Parco dell’Ankarana, vicino a Diego Suarez, le tradizioni ci riportano and un lontano passato. In certi periodi dell'anno, la popolazione delle vicinanze si riunisce sulle sue sponde per sacrificare uno zebù, bue le cui viscere sono offerte ai coccodrilli che vivono nel lago. I grandi sauri, per nulla infastiditi dalla folla e le grida di giubilo, vengono a divorare l'offerta sulle rive del lago! La leggenda che dato origine a questa tradizione racconta una volta un villaggio sorgeva sul sito del lago.


Nostante ciò, in Madagascar, purtroppo, la caccia indiscriminata ha rappresentato un serio pericolo di estinzione per questi animali. Sebbene negli ultimi anni siano state adottate una serie di leggi di tutela sia locali che internazionali, che hanno contribuito a ripopolare molte aree, il coccodrillo rimane un animale fortemente a rischio, a causa della caccia e della distruzione dell’habitat.