Ambatofotsy

A pochi chilometri da Antananarivo si trova Ambatofotsy (“pietra bianca”  in lingua malgascia), uno dei villaggi più interessanti dell’Altopiano dell’Imerina.

Passeggiando per le stradine tortuose del borgo,  tra le  vecchie case tradizionali e le antiche mura dette Tambohos, si viene colti dalla sensazione di  essere proiettati indietro nel tempo, in  un’epoca incerta e indefinibile.  Anche gli abitanti del villaggio, con il loro lavoro quotidiano, il silenzio del luogo, le attività nei campi che si scorgono in lontananza, contribuiscono a creare una autenticità senza tempo.


Ad Ambatofotsy si trova la tomba di uno dei poeti più celebrati del Madagascar, Jean Joseph Rabearivelo, che all’inizio del secolo scorso trovava qui la sua ispirazione. La madre infatti era originaria di Ambatofotsy ed apparteneva alla nobile casta degli Zanadralambo, antichi proprietari terrieri finiti in rovina, come molte famiglie della zona, per gli sconvolgimenti causati dalla colonizzazione.
Poco a nord di Ambatofotsy, vicino al villaggio di Manandriana, si può visitare il Tamboho di Radama, con torri angolari risalenti agli inizi del XIX secolo. Le mura cingevano un cortile che serviva ad immagazzinare il riso raccolto e destinato a pagare la tassa reale. Il sito è di facile accesso, merita davvero una visita per la sua bellezza.


Una delle più importanti attività della zona è la coltivazione delle fragole, gestita per secoli a livello familiare. I vari tentativi di migliorare la produzione si sono sempre rivelati inefficaci, finché nel 1999 fu fondato a Ambatofotsy un consorzio di produttori locali, che ha rilanciato l’attività. Oltre a questo ed alle coltivazioni di varietà autoctone di riso, i membri della comunità si dedicano alla produzione della fragola “gasy”, una varietà tradizionale con piccoli e profumatissimi frutti di colore rosso vivo.